In occasione della discussione sul parere per le parti di competenza della commissione sul decreto dignità, il mio intervento:” Non è “dignitoso” pensare che per contrastare il gioco d’azzardo, sia sufficiente il divieto previsto all’art. 9 del decreto legge 87. Se non si affrontano le questioni del cybercrime e i miliardi del gioco clandestino, che vanno a ingrassare le tasche delle organizzazioni criminali, rimane una mera dichiarazione di principio. Così se non si riparte dall’accordo raggiunto in sede di conferenza Stato-Regioni e si procede al dimezzamento della presenza delle macchinette da bar, ristoranti e luoghi pubblici. La ludopatia è una malattia a tutti gli effetti e lede la dignità della persona, ma così come è affrontata nel decreto Di Maio è solo “pubblicità” per il Governo e resta un provvedimento semplicemente ipocrita, da ” coscienza pelosa”.
RASSEGNA STAMPA