10 candele a un mese dalla tragedia del Raganello.
Nessuna consolazione nel giorno del ricordo a un mese dalla tragedia che portò via delle giovani vite, in modo inaspettato e funesto. Sono tornata a Civita, dove la comunità tutta si è fermata per ricordare e omaggiare le vite stroncate, continuando a dare sostegno alle famiglie distrutte. Nella celebrazione c’era solo commozione e un silenzio che vale più di mille parole. Un pensiero costante rivolto a quei piccoli bambini rimasti orfani, in alcuni casi salvati o dagli angeli dei loro genitori o da quelli dei medici e dei soccorritori. Attorno all’insensatezza di un dolore grandissimo, si stringe una comunità tutta e io con essa. Un luogo così bello e selvaggio non merita l’abbandono, ma la riqualificazione, è e deve continuare a essere, meta di turismo, come le vite spezzate continueranno a ricucirsi nella memoria di tutti noi. Come la guida, angelo buono a Rigopiano,che amava vivere immerso nella natura e la speranza sempre viva insieme al ricordo, che è impressa nella luce delle candele rivolte verso Raganello, e nella manina della piccola Chiara, aggrappata al suo soccorritore. Immagini indelebili di una storia recente che nessuno dimenticherà.