Riace ha un destino. Il suo destino trascina quello della Calabria intera. Un giorno qualunque, quasi cinquant’anni fa, il mare di Riace, con i Bronzi, metteva la Calabria al centro del mondo. Oggi, il modello di accoglienza del sindaco Mimmo Lucano a Riace, fa della Calabria il centro del mondo. Ostinato, grida una soluzione che è la differenza tra ciò che è giusto e ciò che è facile. La differenza che c’è tra la parte migliore di noi e quella peggiore. Il modello è lo SPRAR. E questo è un fatto. La migrazione è un diritto umano sancito dalla Dichiarazione Universale dei diritti dell’Uomo del 1948 agli artt. 13 e 14 e dalla Convenzione internazionale sulla protezione dei diritti dei lavoratori migranti e del membri delle loro famiglie del 1990. E anche questo è un fatto. A chi dice che chi rappresenta le istituzioni non può violare la legge anche se ingiusta, da Riace rispondiamo che la storia della sinistra è una storia anche di resistenza civile. A chi dice che non si può stabilire se una legge sia ingiusta o meno, da Riace rispondiamo che una bussola c’è e sono i diritti umani costituzionalmente garantiti.
A chi dice che chi sbaglia paga, da Riace ricordiamo che l’Accusa non è il Giudizio, e che garantisti lo si è per gli indiziati, non per i PM, fino a sentenza.
A Rice, infine, tutti insieme urliamo che l’odio è soltanto propaganda, e che possiamo essere in disaccordo su molto, ma siccome essere di sinistra è capire da che parte sta andando il mondo e, se non è quella giusta per gli ultimi, alzare la voce per difenderli, oggi siamo tutti insieme qui perché #riacenonsiarresta.
RASSEGNA STAMPA