Sta per rientrare in Italia Francesco Marando, boss della ‘ndrangheta accusato dalla Dda di Reggio Calabria di essere un pericoloso trafficante internazionale di droga. L’estradizione, che si concretizza con l’arrivo a Fiumicino e l’effettiva traduzione in carcere, rappresenta un importante risultato della magistratura calabrese e delle forze dell’ordine che, in un’ottica di collaborazione tra Paesi, hanno lavorato per fare in modo che Marando possa oggi essere a disposizione degli inquirenti calabresi. A tutti loro va il mio sincero sentimento di gratitudine e incoraggiamento a proseguire nel delicato compito di disarticolare le cosche e spezzarne i traffici criminali. Marando, infatti, avrebbe favorito l’introduzione di fiumi di cocaina in Italia dalla Germania e dall’Olanda, curandone la detenzione e l’immissione in territorio calabrese. Inoltre utilizzava un ristorante in Germania, di cui era uno dei titolari, come base logistica del sodalizio criminale per lo smistamento della droga e come espediente per riciclare i proventi dello spaccio. A questo punto, dopo lo spettacolo indecoroso riservato a Battisti, anche per questa estradizione ci aspettiamo un comitato d’accoglienza, quanto meno una banda musicale. Vero ministri Salvini e Bonafede? Oppure dobbiamo pensare che la lotta alla criminalita’ organizzata, il contrasto alle mafie siano derubricate a questioni senza valore e non occupino alcuno spazio nell’agenda politica (e dei like) di questo Governo.
Rassegna stampa
Il fatto di Calabria 15/01/2019
ANSA 15/01/2019
ANSA CALABRIA 15/01/2019