Oggi nel corso del convegno annuale di AIPP (Associazione Italiana Internet Provider), abbiamo affrontato il tema dello sviluppo digitale in Italia. In particolare, la discussione si è sviluppata su uno studio presentato da I-Com, Istituto per la Competitività “Dare fibra al futuro dell’Italia”.
A questo proposito, ho ricordato la drammatica situazione del 2014, quando i dati sulla banda ultralarga in Italia erano lontanissimi dagli obiettivi di Agenda 2020. Dopo soli 4 anni, grazie alla strategia dei governi PD e ad una sinergia tra Stato e operatori sulla fibra, il gap sull’offerta è stato superato ed abbiamo centrato l’obiettivo della copertura BUL dell’85% della popolazione.
Oggi l’obiettivo è intervenire sulla domanda per raggiungere il secondo step di Agenda Digitale 2020, ovvero la soglia del 50% dei cittadini effettivamente connessi alla fibra, attraverso l’incremento dei servizi digitali. Questo obiettivo diventa più praticabile con lo sviluppo della tecnologia 5G, che consentirà una vera e propria smartizzazione nell’offerta dei servizi.
Per questo dobbiamo sostenere gli operatori che hanno investito sull’acquisto delle frequenze, evitando i troppi vincoli ambientali e burocratici e valorizzare il ruolo degli Internet Service Provider che rappresentano oggi un elemento di innovazione importante anche grazie ai sistemi di trasmissione FWA.