Le mani in pasta sulla sanità calabrese
Un dato è certo sulla sanità calabrese le mani voleva metterle la deputata del M5s Nesci, relatrice del provvedimento.
E le aveva allungate tanto da essere costretta a dimettersi. Infatti il decreto era stato costruito ad immagine e somiglianza del suo collaboratore. Ovvero direttori scelti fuori dall’albo e in pensione. Altro che trasparenza e rinnovamento. Solo norme “ad personam” per gli amici degli amici.
Il decreto Calabria diventa legge tra lati oscuri e conflitto di interesse
Ma veniamo ai fatti. La Camera ha convertito il decreto Calabria in legge il 30 maggio 2019, ma proprio su di esso si infrangono tutti i sogni di gloria dei 5stelle. L’onorevole Nesci si è dovuta inevitabilmente dimettere da relatrice del provvedimento. La responsabilità è stata affidata alla presidente della commissione affari sociali.
La Camera ha sollevato un evidente e macroscopico conflitto d’interessi. La ministra alla Salute Grillo ha dovuto ritirare dall’elenco dei papabili commissari delle Aziende calabresi il nome del collaboratore della Nesci.
Due giorni di discussione parlamentare dedicata al decreto Calabria hanno portato allo scoperto tutti i lati oscuri di un provvedimento spacciato come l’unica cura possibile per la sanità calabrese ma, nei fatti, funzionale solo agli interessi di tipo privatistico dei 5stelle. La efficace opposizione in aula del Pd ha avuto il merito di mettere a nudo tutte le opacità e le anomalie normative, nonché l’evidente profilo incostituzionale del provvedimento. Questa vicenda è esemplificativa della reale natura del Movimento 5 Stelle, intransigente e giustizialista con i nemici politici, ipocrita e bugiardo nella propria azione quotidiana di potere.
VIDEO DEI MIEI INTERVENTI IN AULA SU ART.5 E 6 DEL DECRETO
Rassegna Stampa: Enza Bruno Bossio decreto Calabria il Caso Nesci
Bruno Bossio: Dimissioni della Nesci per conflitto d’interesse – Eco dello Jonio
Decreto Calabria, Dalila Nesci si dimette. Esulta la Bruno Bossio – Cosenza Channel