I danni del commissariamento della sanità in Calabria sono sotto gli occhi di tutti: a rischio chiusura le sei scuole di specializzazione.
La vicenda delle scuole di specializzazione dell’Università di Catanzaro e la mia interrogazione parlamentare
Ha degli aspetti paradossali la vicenda delle sei scuole di specializzazione della facoltà di Medicina dell’università Magna Graecia di Catanzaro, nello specifico le scuole di Cardiochirurgia, Ginecologia ed Ostetricia, Malattie dell’apparato digerente (Gastroenterologia), Malattie dell’apparato respiratorio, Medicina fisica e riabilitativa (Fisiatria) e Pediatria. Ecco perché attraverso un’interrogazione parlamentare, ho richiesto l’intervento urgente del Governo che ha il dovere di trovare una soluzione e garantire la continuità formativa nell’unica facoltà di Medicina della Calabria. La ragione del mancato accreditamento sarebbe da rinvenire nei volumi delle prestazioni erogate e nel numero dei docenti, ma suddetta causa sarebbe davvero una palese ingiustizia perché sarebbe una conseguenza del blocco delle assunzioni del personale medico e paramedico nella sanità calabrese e nell’Università di Catanzaro dovute alle gestioni commissariali;La Regione Calabria ha immediatamente contestato tale presupposto in quanto la contestata carenza di personale sanitario ed i relativi vuoti di organico nelle strutture sanitarie, determinati dal blocco delle assunzioni e dalle gestioni commissariali non possono essere pagati dai giovani professionisti calabresi ai quali viene persino negata l’opportunità di accedere alle specializzazioni con un danno evidente per le loro prospettive e anche e soprattutto per il futuro dei servizi sanitari calabresi.
Conseguenze del commissariamento decennale della Sanità in Calabria
Ancora una volta, tutti i mali del commissariamento della sanità in Calabria vengono a galla: questa volta la punizione piomba sugli studenti. Le sei scuole di specializzazione, infatti, sono a rischio chiusura perché non sarebbero stati raggiunti gli standard di prestazione e di numero dei docenti definiti dall’Osservatorio nazionale della formazione medica specialistica.
Ciò, però, è un evidente effetto del regime di commissariamento che in 10 anni ha portato con sé un drammatico blocco del turn over e una ridimensionata offerta delle prestazioni sanitarie. Siamo, quindi, di fronte a una duplice lesione: del diritto alla salute per i calabresi e del diritto allo studio per gli studenti.
Falle di sistema, audizione del Presidente della Regione Calabria
Un quadro surreale, rispetto al quale il Governo non può rimanere silente ma ha il dovere di attivare tutti gli strumenti possibili per tamponare questa clamorosa falla del sistema, fra l’altro annunciata per tempo e in tutte le sedi dal presidente della Regione Calabria, in ultimo nel corso dell’audizione dello scorso 9 maggio alla commissione Affari sociali della Camera, il quale ha chiarito che “insistere in una iniziativa unilaterale da parte del Governo segnerebbe uno strappo istituzionale grave e senza precedenti.Nello specifico della Calabria, in circa 10 anni, le diverse gestioni commissariali hanno assorbito tutte le funzioni ordinarie e persino quelle legislative in capo alla Regione. Basta guardare i rispettivi decreti di nomina dei commissari in cui sono elencate le competenze a loro affidate per rendersi conto che la totalità delle funzioni e dei poteri propri della Regione sono stati assunti dai commissari nominati dal Governo nazionale.La sola competenza di nomina dei direttori generali della Aziende sanitarie non può minimamente confondere e alterare le responsabilità. Gli stessi direttori generali delle Aziende sanitarie nominati dalla Regione rispondono ai vincoli di programmazione, di assegnazione delle risorse, di approvazione o bocciatura dei bilanci, di definizione delle reti ospedaliere e territoriali, di assegnazione degli stessi obiettivi previsti nei vincoli contrattuali dei direttori definiti dai commissari nominati dal Governo.Il decreto non affronta nessuna delle emergenze calabresi, non contiene norme e/o risorse finanziarie in direzione della riorganizzazione, del potenziamento e della riqualificazione dei servizi sanitari. Lo stesso ha solo lo scopo di impossessarsi della nomina dei direttori generali delle Aziende sanitarie attraverso la nomina di commissari a cui vengono riconosciute indennità aggiuntive pari a 50 mila euro oltre ai rimborsi spese per ulteriori 20 mila euro.Si mortificano con pregiudiziali inaccettabili le professionalità calabresi, si stravolgono dettami nazionali in materia di requisiti, si cancella l’attività della Stazione unica appaltante (Sua) quale unico soggetto aggregatore che negli anni recenti è stato oggetto di riconoscimenti sia dell’Anac che del Ministero della finanze con relative premialità. Si estromette di fatto il già fragile sistema imprenditoriale calabrese.Quanto invece all’emergenza vera, prima fra tutte la carenza di personale medico e delle diverse professioni sanitarie che rischia di aggravarsi anche a seguito degli incentivi al pensionamento.”
Rassegna Stampa: Enza Bruno Bossio contro commissariamento Sanità Calabria
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Sanità Enza Bruno Bossio: La Calabria merita rispetto – Ciavula