Digitale e nuove tecnologie nella PA
Digitale e nuove tecnologie rappresentano la nuova frontiera verso cui indirizzare il sistema Paese in tutte le sue articolazioni, a partire dalla pubblica amministrazione fino alla rete delle imprese, per favorire la crescita di una società civile con risorse informatiche adeguate. Un salto in avanti che vede la Calabria già al passo con i tempi e pronta a misurarsi a pieno titolo con una sfida globale.
La dimostrazione ci è arrivata dal convegno organizzato da IFM a cui ho partecipato a Cosenza, nel Salone degli Specchi della Provincia, dal titolo “Digital Trasformation per una ‘Nuova Governance digitale e modernizzazione del Paese”: vi hanno partecipato più attori, coinvolti a vario titolo nel processo di trasformazione digitale. Dal comune cittadino alle imprese, dalla PA al governo e all’Europa. Tutti soggetti che unendo le proprie forze possono davvero cambiare la Calabria.
Una società civile con risorse informatiche adeguate: La metamorfosi digitale della Calabria con il “Piano Digitale Calabria”
La Regione ha già fatto molto, non per ultimo la recente pubblicazione dell’elenco provvisorio del bando sulle competenze digitali.
La metamorfosi digitale della Calabria non nasce oggi e ha radici antiche, che iniziano negli anni 2000 con la formazione di un consorzio di imprese locali cariche di competenze e know-how e unite in un progetto meritorio, che puntava alla valorizzazione dei nostri saperi, evitando la colonizzazione da aziende esterne.
Quella straordinaria esperienza fu interrotta a causa di un’indagine, poi conclusasi – in tempi anche molto lunghi della giustizia – in una bolla di sapone. Il danno inferto con questa brusca frenata è stato enorme ma quella esperienza ci dà la misura di come la Calabria – in tempi non sospetti – anticipò un grande tema su cui a distanza di quasi 20 anni oggi tutti si ritrovano.
Il progetto “Piano telematico Calabria” diffuso in tutto il territorio, offriva infatti servizi totalmente innovativi, nelle mani dei calabresi che si sono sempre distinti nel territorio nazionale nell’ambito del digitale, come dimostra oggi il polo di ricerca e di formazione dell’Università della Calabria e delle nuove imprese che qui stanno investendo perché ritrovano un capitale umano formato e carico di attitudine.
Opportunità e rischi quotidiani del digitale oggi secondo Enza Bruno Bossio
Oggi nel digitale esistono straordinarie opportunità che rivoluzionano non soltanto la vita quotidiana di ciascuno di noi, ma soprattutto le imprese e la PA. Il vero limite oggi consiste nella mancanza di consapevolezza delle potenzialità del digitale. L’identificazione erronea che i più compiono tra internet e Google è un esempio esaustivo della mancanza di questa consapevolezza. Google non è Internet, ma orienta la ricerca di informazioni, i nostri acquisti, finanche il business, sfruttando il nuovo petrolio dell’era moderna: ovvero i big data.
L’indicatore DESi, di pochi giorni fa, che misura i progressi dei Paesi europei in termini di digitalizzazione dell’economia e della società, indica che l’Italia non ha ancora raggiunto il livello degli altri paesi Europei. L’Italia cresce per connettività, la banda ultralarga è stata oggetto di un importante investimento da parte delle pubbliche amministrazioni. Ora c’è da compiere un passo ulteriore. La formazione nel digitale e l’economia della conoscenza può avere presa su tutte le nuove generazioni, indipendentemente dalla loro formazione di base, ma è l’unico modo che possa garantire un incontro tra la domanda e l’offerta lavorativa. Sull’altro piatto della bilancia, occorre per tempo valutare i rischi: la produzione e la diffusione di dati genera problemi di sicurezza Informatica. E qui entra in gioco la capacità delle istituzioni e dello Stato di garantire adeguata protezione per scongiurare minacce di attacchi informatici e di penetrazioni invasive nella privacy. Le opportunità, comunque, superano i fattori di rischio, difficili ma non impossibili da governare. Come? Con una strategia che sia non solo locale, ma anche nazionale ed europea.