Apprendiamo dal Ministero dei Trasporti che è stata pubblicata ieri la manifestazione d’interesse finalizzata alla nomina del presidente dell’Autorità portuale dei Mari Jonio e Tirreno meridionale, che ha competenza sui porti nazionali della Calabria, a partire da quello di Gioia Tauro.È un primo elemento di chiarezza su un tema – quello della governance della portualità regionale su cui ripetutamente abbiamo esposto riserve e dubbi.
Dall’interrogazione parlamentare al futuro della rete portuale regionale
Le indicazioni del Ministero, infatti, arrivano in risposta a una interrogazione sottoscritta da me e da altri colleghi del Pd con la quale abbiamo sollecitato responsabilità da parte del Governo sul futuro della rete portuale regionale, rimarcando in primis la necessaria intesa con la Regione Calabria, finora tenuta ai margini in tutte le fasi legislative e decisorie che hanno riguardato il sistema dei porti.
E’ noto, infatti, che la Regione Calabria – contestando il mancato coinvolgimento e il merito delle scelte fatte – abbia presentato un ricorso alla Corte costituzionale contro la legge 136 del 2018, che riforma l’organizzazione dei porti istituendo una nuova autorità, quella dello Stretto, che include insieme ad alcuni porti siciliani anche 2 approdi calabresi.
Ebbene questo fronte resta aperto nel suo carico di anomalie e incongruenze: non capiamo, infatti, il senso dell’Autorità dello Stretto, smembrando così la rete portuale calabrese ed espropriando Gioia Tauro dei porti di Reggio Calabria e Villa San Giovanni per annetterli a Messina. Così, di fatto, si ottiene solo il depotenziamento di uno dei più importanti terminal d’Europa, mettendo persino a rischio l’operatività e l’efficacia della Zes.
Coinvolgimento delle istituzioni territoriali che è mancato per Autorità dello Stretto
Oggi, dopo diverse sollecitazioni e uno stringente dibattito parlamentare all’interno delle commissioni sappiamo che – dopo anni di vacatio e di regime di commissariamento – l’Autorità dei Mari Jonio e Tirreno meridionale avrà un guida e che il ministero provvederà nel percorso di scelta al fondamentale coinvolgimento delle istituzioni territoriali, cosa non accaduta per l’Autorità dello Stretto.
Resteremo vigili affinché il procedimento si concluda rapidamente ma contestualmente vengano superate tutte le anomalie frutto delle scelte del legislatore nazionale che finora hanno avuto come unico effetto quello di penalizzare la competitività delle cruciali infrastrutture portuali calabresi