Ieri, a Cassano allo Ionio, solo stata invitata a partecipare all’assemblea dei 77 ex Lsu/Lpu che da oltre venticinque anni lavorano presso il comune e sono in attesa di essere finalmente stabilizzati.
Abbiamo fatto il punto della situazione assieme al Sindaco Papasso, al vicesindaco e agli assessori, ai rappresentanti sindacali, ripercorrendo le varie iniziative parlamentari che hanno portato Stato e Regione Calabria a storicizzare risorse tali da consentire che, entro il 31 dicembre 2020, sia possibile ottenere la stabilizzazione di tutti i lavoratori ex Lsu/Lpu da parte degli enti che usufruiscono di tale forza lavoro.
Già con la legge di bilancio 27 dicembre 2019 n.160 (comma 495) sono state introdotte le ulteriori misure necessarie per consentire l’assunzione a tempo indeterminato degli Lsu e Lpu, proseguendo il percorso avviato dai precedenti governi Pd Letta, Renzi, Gentiloni.
Il 30 gennaio 2020 è stata emanata una circolare della Funzione Pubblica (DFP 0005550 P-4. 17.1.7.4) che non solo specifica con maggiore puntualità le deroghe previste per le assunzioni a tempo indeterminato, ma sposta dal 31.01.2020 al 20.02.2020 la data entro la quale le amministrazioni, che si avvalgono di lavoratori Lsu, possono presentare istanza per il riparto delle risorse.
Inoltre, in tale circolare è specificato che il contributo a regime (e quindi storicizzato) è di 9.296,22 euro annui per ciascun lavoratore.
Questa indicazione, naturalmente, è riferita per tutti gli Lsu delle regioni Basilicata, Calabria, Campania e Puglia.
Per quel che riguarda i lavoratori ex Lsu/Lpu della Calabria, la Regione Calabria, con provvedimento della giunta PD presieduta da Mario Oliverio, ha già, nello scorso anno, provveduto a storicizzare le proprie risorse, circa 40 milioni, stabilendo un contributo annuo per ciascun lavoratore Lpu di 13.096,22.
Al fine di evitare differenze tra i lavoratori, la Giunta Oliverio ha altresì stabilito di integrare (con risorse regionali) i 9.296,22 euro di ciascun lavoratore Lsu con ulteriori 3.800 euro, fino a raggiungere la cifra di 13.096,22 euro.
È evidente che il contratto a tempo indeterminato per gli ex Lsu/Lpu modifica completamente il punto di vista delle garanzie per i lavoratori. Non si tratta più di lavoratori precari (prima sussidiati, poi contrattualizzati) pagati interamente dallo Stato e dalla Regione, com’è stato finora, ma diventano essi dipendenti pubblici a tutti gli effetti, che ricevono, a differenza degli altri dipendenti della P.A., un contributo storicizzato annuo per la loro assunzione. È evidente che il resto delle risorse le dovranno integrare gli Enti che assumono. Per questo, è più che apprezzabile la disponibilità del comune di Cassano, che ha dichiarato di aggiungere alle 13.096,22 un ulteriore contributo per ciascun lavoratore di circa 3500 euro e di questo ringrazio l’amministrazione Papasso.
Penso però che sia la Regione Calabria che i comuni debbano fare uno sforzo ulteriore per garantire un contratto a tempo indeterminato di almeno 26 ore settimanali ai lavoratori, in modo da non far arretrare il livello di reddito già raggiunto con i contratti a tempo determinato.
Per questo, credo sia importante che si apra al più presto un tavolo sindacale per affrontare, con la nuova Giunta regionale, tutta la questione del precariato calabrese. Da parte nostra, ci sarà come sempre la massima disponibilità a supportare ogni iniziativa che possa dare ai lavoratori e alla nostra regione un futuro di stabilità.
Rassegna Stampa