La condizione di emergenza che stiamo vivendo non ci sottrae dal celebrare oggi 21 marzo la giornata della memoria per le vittime di tutte le mafie. Anzi, per alcuni versi lo stato di costrizione che ci è giustamente richiesto per superare insieme la crisi sanitaria ci riconsegna nel suo significato intatto il valore della libertà, intesa anche come emancipazione da ogni sopruso, da ogni criminale sopraffazione. Riflettiamo tutti in queste giornate sospese e dense su quanto caro è il prezzo di vite, di privazioni, di inquinamento dell’economia e delle istituzioni che abbiamo pagato alle mafie da intendersi come un fenomeno non cirscoscrivibile solo al Sud.
La lotta alle mafie e alla criminalità organizzata appartiene all’Italia, che così fiera oggi si sta ritrovando unita in queste settimane . È un grande tema nazionale che richiede impegno, azioni e sforzi comuni e sincronizzati.
L’esercizio della memoria, la capacità di indignarsi, la tensione verso il giusto siano allora un viatico in questa giornata più particolare delle altre.
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