Il Governo indichi subito il commissario alla Sanità in Calabria. Scelga chi vuole ma lo faccia in fretta: non possiamo permetterci ulteriori ritardi, che generano, fra l’altro, un dibattito surreale e a tratti insopportabile, che ha come unica conseguenza quella di buttare la croce addosso ai calabresi. La classe dirigente calabrese – aggiunge – c’entra poco con la sanità: la Calabria è commissariata da più di un decennio e finalmente potremmo essere arrivati vicini al capolinea, perché il nuovo Decreto Calabria ha diverse novità che possono finalmente risolvere quello che non è stato risolto in questi ultimi 11 anni. Il decreto prevede, infatti, un fondo di 180 milioni di euro per ripianare il debito della Calabria e consentire le nuove assunzioni; vi sono norme stringenti sulle responsabilità manageriali ed è introdotta la decadenza dei vertici delle Aziende sanitarie provinciali in caso di non approvazione dei bilanci. Si avvia, quindi, un processo che ha l’obiettivo di accorciare i tempi del commissariamento e, soprattutto, determinare la fuoriuscita definitiva dal piano di rientro, assicurando finalmente il diritto alla salute per tutti i calabresi.
Alla presentazione del libro “L’inganno. Antimafia, Usi e soprusi dei professionisti del bene” di Alessandro Barbano
A Napoli nell’atmosfera del Teatro San Carlo, Alessandro Barbano parla del suo