Dal dicembre 2013, con la legge finanziaria n.147, è iniziato il percorso di stabilizzazione di circa 4500 LSU LPU. Dal primo gennaio 2015 (grazie al governo Renzi) gli LSU/LPU hanno avuto il primo contratto a tempo determinato che è stato prorogato di anno in anno fino a dicembre 2017 per consentire i 3 anni necessari per la stabilizzazione in base alla legge Madìa.
Poiché non tutti gli enti erano però pronti a completare le stabilizzazioni nel 2017, il contratto è stato prorogato di anno in anno fino a dicembre 2020.
A questa data, quasi tutti i comuni e gli Enti hanno completato le stabilizzazioni, tranne quegli enti in dissesto che non hanno avuto le autorizzazioni dalla COSFEL del Ministero dell’Interno, più qualche ente minore non comunale.
Per questo motivo era stato inserito nella legge di bilancio il comma 294 che prorogava per altri 3 mesi il contratto a tempo determinato, al fine di completare l’iter per tutti.
La legge con il comma 294 è arrivata in aula, ma la notte tra il 22 e il 23 dicembre è stato cassato.
Intanto il 24 dicembre la COSFEL, tramite le prefetture ha inviato una lettera autorizzando le deroghe ai comuni per le stabilizzazioni ma solo per gli LSU, a causa di una controversa interpretazione da parte dei diversi ministeri su l’applicazione delle deroghe sulle risorse finanziarie regionali
Inoltre anche per gli LSU, l’autorizzazione era subordinata a un DPCM che è stato pubblicato il 28 dicembre 2020.
In ogni caso resterebbero fuori tutti gli LPU (che sono quasi quanto gli LSU) perché non si mettono d’accordo i diversi ministeri (Lavoro, Funzione Pubblica, Interno) sulla interpretazione della legge a proposito delle deroghe che sono sempre state estese anche ai finanziamenti regionali (che servono per stabilizzare gli LPU).
Che fare?
È necessario reintrodurre il testo del comma 294 entro il 31 dicembre 2020 in modo che tutte le controversie tra i ministeri possano essere risolte massimo entro gennaio del prossimo anno, o nella legge di bilancio o con decreto del governo.
Se non si fa questo dal 1 gennaio 2021 i lavoratori ancora non stabilizzati rientreranno nel bacino LSU, come sussidiati, cioè come lavoratori a nero, condizione dalla quale li avevamo tolti nella scorsa legislatura.
A questo è necessario aggiungere che in ogni caso dal 1 gennaio 2021 i lavoratori non riusciranno a tornare a lavorare nei loro comuni perché da quando è il iniziato il percorso di stabilizzazione, la Corte dei Conti non autorizza più le convenzioni per i progetti con lavoratori socialmente utili, e i Comuni si troveranno dalla sera alla mattina senza risorse strategiche per il funzionamento dell’Ente.