Confronto tra i vertici del Sant’Anna a rischio blocco e i parlamentari calabresi

Articolo di Antonella Scalzi su Gazzetta del Sud del 3 gennaio 2021

Il Sant’Anna chiama, la politica risponde e, mentre la struttura è in attesa di capire se i soggetti interessati riusciranno a scongiurare il rischio chiusura, i parlamentari calabresi hanno provato a fare rete per supportare la dirigenza. La conference call di ieri è servita almeno a cristallizzare i risultati d’eccellenza raggiunti da una struttura che «non è in crisi, ma lo sarà se il rinnovo dell’accreditamento non si sbloccherà». Parola di Gianni Parisi perché il presidente del Consiglio d’amministrazione ha sfruttato l’occasione per ribadire una convinzione sulla quale lui non cede: «L’indagine della magistratura non ha nessuna rilevanza sull’attuale stato gestionale del Sant’Anna». E di «cortocircuito istituzionale» continua a parlare il di-rettore sanitario Antonio Soccorso Capomolla convinto che sullo sfondo ci sia «una mancanza di governance nei processi tra Asp e Regione». L’urlo è ormai un mantra: «Si sta perpetrando un’interruzione di pubblico». Il vero dramma, in effetti, riguarda pazienti e dipendenti ed è anche per questo che il direttore della Cardiochirurgia, Daniele Maselli, ha voluto chiarire che «una cardiochirurgia non si crea e non si sposta in un attimo». Le professionalità contano, insomma, e a dimostrarlo c’è pure il fatto che nella clinica lavorano anche persone venute da fuori che qui hanno trovato l’orgoglio di dare risposte. Tutti dati che hanno fatto breccia tra i parlamentari, come ha lasciato chiaramente intendere la deputata di Fratelli d’Italia Wanda Ferro. L’ex presidente della Provincia d’altronde conosce bene la storia del Sant’Anna ed è stata netta: «Se questa battaglia sarà vinta avremo scritto una bella pagina di politica». Più critica la senatrice grillina Bianca Laura Granato che ha chiesto lumi sulle risposte date alle contesta-zioni dell’Asp. Sulle regole hanno insi-stito anche gli altri parlamentari M5S presenti, Dalila Nesci e Massimo Misiti. Quel che è certo è che gli inghippi non possono soffocare l’eccellenza anche perché la parlamentare dem Enza Bruno Bossio ha sottolineato che «al Sant’Anna si deve un’emigrazione sanitaria verso il Sud da tutelare». Ecco perché ha provato a capire le ragioni di lungaggini che sussistono dal 2015 mentre la dirigenza non molla la presa sulla richiesta di un tavolo tecnico che – stando alla posizione del presidente del Cda – «tra regole, buon senso, tute-la di lavoratori ed eccellenze riuscirà certamente a trovare una soluzione». Ma «serve un’interlocuzione con il ministro alla Salute, Roberto Speranza, e con il governo». A chiarirlo il par-lamentare forzista Roberto Occhiuto, sembrato poco propenso a lasciare la questione nelle mani della Regione e del commissario ad acta. D’altronde, il caso è molto complesso come ha riconosciuto anche l’altro parlamentare dem presente, Antonio Viscomi che ha parlato di «groviglio burocratico difficile da dipanare». Sarà anche per questo che la senatrice di Italia Viva Silvia Vono ha lanciato l’idea che «la deputazione calabrese partecipi alla commissione Sanità della Regione» che martedì si occuperà della questione.

I parlamentari uniti per il S.Anna

Il CdA della clinica cardiologica chiede sostegno per un tavolo tecnico Nella conference call la proposta di chiamare in causa il ministro Speranza

Articolo di Maria Rita Galati su “Il Quotidiano” del 3 gennaio 2021

Oltre la solidarietà, la delegazione parlamentare calabrese si siede virtualmente attorno ad un tavolo per cercare le soluzioni finalizzate a non disperdere le professionalità cresciute nell’ambito del Sant’Anna Hospital di Catanzaro, nell’interesse dei tanti pazienti in attesa che venga garantito loro il diritto alle cure. La principale preoccupazione del management della clinica cardiologica che rischia la chiusura, a causa della crisi di liquidità da mancato accreditamento è proprio questa: che il non poter “accogliere” i pazienti comporti l’incremento delle liste d’attesa, e peggio ancora dell’incremento della migrazione sanitaria. Un primo risultato, comunque, la chiamata alle armi del CdA guidato da Gianni Parisi lo porta: la conference call organizzata ieri pomeriggio ha portato la politica ad riappropriarsi del proprio ruolo, cercando di colmare quel gap comunicativo che sa tanto di “corto circuito istituzionale”, come lo chiama il direttore sanitario del Sant’Anna, Soccorso Capomolla. Tra le proposte avanzate quella della convocazione di un tavolo tecnico alla presenza del ministro della Sanità, Roberto Speranza –che comunque è già a conoscenza dell’attenzione inseguito all’interlocuzione con il democrat Viscomi e della interrogazione della deputata di FdI Wanda Ferro – e comunque la certificazione dell’avvio di un confronto con il commissario ad acta Guido Longo, che del Governo è diretta espressione nel territorio, senza tralasciare il coinvolgimento del prefetto Luisa Latella in rappresentanza della triade commissariale alla guida dell’Asp di Catanzaro. «L’aiuto che chiediamo – porta a sintesi Parisi dopo gli interventi del direttore del Dipartimento cardiologico Daniele Maselli e dei medici Alessandro Testa e – è ritrovarci seduti assieme a voi ad un tavolo di natura tecnica, con buon senso, legittimità e rispetto delle regole per trovare soluzioni a tutela dei pazienti e dei lavoratori». Parisi, aveva ripercorso le principali tappe che hanno portato all’attuale fase di stallo, il presidente Parisi. E se ci fosse una anticipazione sul dovuto per l’accreditamento – un totale di 22 milioni di euro –ha specificato Capomolla, potrebbero essere riprese le attività ordinarie. Molti dei parlamentari presenti hanno chiesto lumi sulle ragioni del ritardo dell’accredita mento. «Dal 2015 ci sono state sette interlocuzioni con accesso della commissione Asp, fino al 2019 nessuna decretazione sull’accredita mento. Nell’ultimo accesso, entrambe le commissioni si sono espresse in maniera favorevole. Il comportamento aziendale –aggiunge –è stato sempre aderente alla norma». I numeri dell’attesa si colorano del dramma dei trecento dipendenti, come sottolinea Wanda Ferro che segue la vicenda da tempo. Prospettive occupazionali che, come ribadisce il deputato del PD Viscomi rappresentano prima di tutto un patrimonio di professionalità che rischia di essere disperso: «Il Sant’Anna solo la punta dell’iceberg di un sistema regionale che deve essere completamente ribaltato». Le domande arrivano dalla deputata Enza Bruno Bossio- che si chiede perché la situazione sia precipitata proprio in questo momento difficile (e «comunque il commissario ad acta ha gli strumenti per agire») e dalla senatrice 5 Stelle Bianca Laura Granato che chiede lumi sull’adeguamento alle prescrizioni. Occhiuto ha proposto un tavolo con il ministro della Salute Roberto Speranza. Tr agli interventi anche quello dei Cinque Stelle Danila Nesci – che ha già avuto modo di parlare con il prefetto Latella – Francesco Misiti, e la senatrice di Italia Viva, Silvia Vono, che propone si essere presenta alla riunione del 5 gennaio in commissione regionale Sanità.

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