Articolo su www.thewatcherpost.it di Flavia Iannilli
“The Watcher Post” ha seguito l’audizione in Commissione Trasporti alla Camera sulla proposta del Piano nazionale di ripresa e resilienza. Tra gli auditi anche il Presidente di Asstel Assotelecomunicazioni, Pietro Guindani, il Presidente di Federnoleggio Confesercenti, Luigi Pacilli e il Professor Antonio Nicita della Lumsa.
Il programma Next Generation EU si basa su tre pilastri fondamentali, uno è la digitalizzazione. La disponibilità di infrastrutture VHCN offre la possibilità della trasformazione digitale di imprese e pubblica amministrazione. “Abbattere il digital divide è un presupposto indispensabile per la coesione sociale del Paese”, dichiara Pietro Guindani, Presidente Asstel – Assotelecomunicazioni ma “senza una copertura omogenea dell’intero territorio nazionale con reti fisse e mobili VHCN si acuirà il fenomeno del digital divide e non potranno essere raggiunti gli obiettivi del PNRR per la transizione digitale del sistema economico e sociale.”
Il Piano destina ingenti risorse per la trasformazione digitale, ma non vengono stanziate in misura congrua per raggiungere la diffusione delle reti a banda ultra-larga su scala nazionale. Di conseguenza l’adozione di tecnologie, come edge e cloud computing, big data analytics e intelligenza artificiale saranno sempre limitate per l’assenza di adeguate reti digitali ultra–broadband.
Il PNRR deve poter dare garanzia di accesso allo smart working e alla didattica a distanza, anche una volta conclusa l’emergenza sanitaria, in modo da permettere nuove opportunità di lavoro e di aggiornamento delle competenze.
Per la promozione della diffusione delle reti a banda ultra-larga VHCN le misure prevedono “lo stanziamento di 4,2 miliardi di euro, inclusi 900 milioni di euro destinati al monitoraggio satellitare; l’importo effettivamente allocato alle reti a banda ultra-larga ammonta ad € 3,3 miliardi, di cui 1,1 miliardi sono già impegnati per l’attuazione delle misure avviate dal COBUL per la connettività nelle scuole e per i voucher alla domanda delle famiglie e delle PMI. Ne deriva che le risorse destinate allo sviluppo delle reti Very High Capacity Networks (VHCN), ammontano a circa 2,2 miliardi, di cui però 1,1 già precedentemente stanziati per la copertura delle cosiddette aree grigie e bianche non ricomprese nei piani di investimento e sviluppo reti VHCN di soggetti privati, sicché le risorse aggiuntive per il potenziamento e l’accelerazione dei programmi di investimento sulle reti ammontano a soli 1,1 miliardi di euro” ha dichiarato Guindani.
Ne consegue che il totale delle risorse dedicate all’infrastruttura che abilita la digitalizzazione del Paese equivalgono a meno dello 0,5% del totale.
Il Presidente di Asstel propone una riforma delle amministrazioni locali, l’introduzione di una garanzia di un tempo limite non derogabile, entro il quale si dovrebbe avere il diniego o la concessione dell’autorizzazione. L’Onorevole Bruno Bossio (PD) si sofferma su questo e chiede: “Semplificazioni e abbreviare tempi, ma mi chiedo perché questo tema dopo il decreto semplificazioni si sta riproponendo?” La risposta di Guindani: “Noi apprezziamo ma ammettiamo che la specialità della disciplina autorizzativa prevista dall’ordinamento venga disattesa nei fatti. Abbiamo fatto un atto di coraggio nel guardare di nuovo alla radice delle modalità di autorizzazione.”
Perciò è necessario che il tetto del tempo massimo ragionevole possa non superare i 60 giorni, in modo cumulativo per tutte le autorizzazioni richieste dal singolo caso. L’auspicio del Presidente Guindani è che si continui ad avere un dialogo con le istituzioni per poter rispondere in maniera tempestiva alle sfide che verranno lanciate sul tema.
Un altro vulnus del Piano viene evidenziato dal Presidente Pacilli di Federnoleggio, che premettendo lo stop del settore da ormai un anno spiega quanto sta accadendo: “Ci sono 25mila autobus turistici fermi da un anno e circa 30mila vetture che potevano essere di supporto ma che non sono state utilizzate, un servizio dedicato che crea la base della fornitura di servizi mirati.” Il problema è che nel Piano non c’è alcun tipo di riferimento a questi due comparti.
Il Next Generation Eu dovrebbe dare la possibilità di riparare e soprattutto rimodellare “un modo migliore di vivere il mondo di domani” Gli interventi principali da affrontare sono: le misure in conto esercizio e le misure in conto capitale. Queste permettono di riparare ciò che è andato perso e favorire investimenti e riqualificazione. Anche acquistando nuovi veicoli e valutando il ricambio a vantaggio della classe ecologica dei veicoli.
Il Presidente di Federnoleggio lamenta la disattenzione verso questi comparti e aggiunge: “Il Piano è ambizioso ma bisogna tener conto che in Italia subiamo delle sperequazioni rispetto a molti Paesi europei, e le aziende italiane a causa del dumping sociale risultano meno competitive.” Per questi motivi c’è bisogno di riforme fondamentali: Tpl, legge quadro del 92 di riferimento per le vetture (modificata dal decreto legge 135 2018), l’istituzione di un fondo per la formazione dei conducenti e di un Osservatorio permanente interministeriale con la Pubblica Amministrazione.
Che la discussione del PNRR non sia il luogo più adatto dove colmare queste carenze è il pensiero dell’Onorevole Bruno Bossio che precisa: “Col nuovo Governo questo tema deve essere affrontato velocemente e seriamente, va difeso il diritto di tutti di poter continuare a lavorare”. Anche Pacilli conviene con Bossio e dichiara: “E’ importante che si tenga conto della situazione. Capisco che la revisione del Pnrr non sia il luogo deputato ma non potevamo non segnalare una mancanza macroscopica.”
Secondo il Professor Nicita c’è bisogno di comprendere la complementarietà tra investimento pubblico e privato. Anche perché risulta chiaro che le risorse digitali e relative al 5G necessitano di una declinazione totale. Un tema importante è quello delle aree nere dove sono presenti reti ad alta capacità, ma un basso tasso di adduzione. Secondo Nicita bisognerebbe capire “se il fenomeno della migrazione non possa rientrare sotto forma di incentivi anche all’interno di queste misure, da accompagnare alla ridefinizione dell’ammontare minimo di servizio universale.”
Interessante sarebbe estendere il Bonus digitale 110% ai condomini, visti i costi ingenti che richiede la cablatura verticale. Un altro tema posto al centro da Nicita è il cloud. La proposta è quella di istituire degli intermediari dei dati fra domanda e offerta degli stessi, anticipando di fatto la previsione che di recente ha espresso la Commissione Europea. Infine la pubblica amministrazione che ha bisogno di formazione, ma il punto su cui si focalizza Nicita è: “Bisognerebbe valutare perché in questo piano si scelga una determinata strada e valutarne l’impatto. Questa enorme spinta di investimenti non nasce con idee chiarissime, è possibile che ci siano soluzioni diverse, più efficienti. Occorre capire come assicurare questo coordinamento e come verificarne l’attuazione.”
Flavia Iannilli