Intervento nel corso dell’audizione del Ministro alle Infrastrutture Enrico Giovannini in Commissione Trasporti alla Camera del 16 marzo 2021.
(Dalle Agenzie) – Questo Governo deve riconoscersi per la capacità di realizzare lo sviluppo di un’Italia che si estende in maniera omogenea, che sta dentro all’Europa e che, dunque, individua come centrali e prioritari gli investimenti sull’Alta velocità, da Salerno a Reggio Calabria, fino a Palermo. Il Recovery plan che dovrà essere un programma finalizzato ad un nuovo modello di sviluppo, verso la transizione ecologica e digitale, e rivolto a colmare tre divari: di genere, generazionale e territoriale. Tre divari che costituiscono il paradigma di un nuovo meridionalismo e, dunque, di un modello di sviluppo del Paese fondato sulla crescita e la centralità del Sud: ed affermo ciò non perché sono calabrese ma come cittadina europea. Non a caso in sede di riparto Ue delle risorse al nostro Paese, grazie al divario territoriale, sono stati assegnati 209 miliardi da investire per rimuovere il limite di una Italia a due velocità. In questo nuovo scenario l’Alta velocità ferroviaria Salerno-Reggio Calabria è priorità strategica. Occorre subito definire tracciato e investimento complessivo. Lo studio di fattibilità di Rfi, che il Ministro ha dichiarato sarà presentato nei prossimi giorni, sarà la prima verifica per il dettaglio di costi, progetti e tempi. Nel quadro di un Sud grande hub del Mediterraneo, che rilancia la propria rete portuale e la logistica a servizio della circolazione delle merci occorre fare un ulteriore passo in avanti con l’attraversamento stabile dello Stretto nell’ottica di realizzare il compimento di un funzionale ed efficace corridoio europeo da Nord a Sud, da Parigi a Palermo come unico investimento sostenibile nel Mediterraneo.
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