La sanità calabrese mai come in questi drammatici giorni segna non solo una diffusa e palese disorganizzazione dei servizi, ma un acutizzarsi di tutti i problemi.
Il piano vaccinale Covid non risulta operativo e produce gravi inefficienze per tutte le categorie dei soggetti che hanno diritto al siero, né si segnano passi in avanti nel sistema dei tamponi e dei tracciamenti dei contagi. La rete dell’assistenza territoriale non è mai stata allestita, non si è proceduto riaprire alcun ospedale né ci risultano indicazioni chiare e uniformi per quanto riguarda il piano assunzionale dentro alle aziende sanitarie e ospedaliere. Siamo di fronte, dunque, a una clamorosa sequela di drammatici insuccessi rispetto ai quali tocca al Governo procedere a una rigorosa valutazione di obiettivi e risultati della struttura commissariale.
E’ ormai urgente e necessario l’intervento del ministro alla Salute, Roberto Speranza unico a poter dar conto dell’azione della commissario alla Sanità calabrese, Guido Longo, nominato circa cinque mesi fa dal Governo nazionale dopo l’emanazione del decreto Calabria, con il preciso obiettivo di restituire dignità al servizio sanitario regionale nel corso di una pandemia e avviarla a una piena normalizzazione. Purtroppo, nessuno degli obiettivi appare raggiunto. Il tempo non è una variabile neutra per una regione che conta centinaia di contagi al giorno, decessi in crescita esponenziale e un diffuso collasso delle strutture sanitarie. Il caso Calabria va affrontato con la massima tempestività possibile.