(Dalle Agenzie) – I deputati e senatori calabresi, dei gruppi parlamentari di maggioranza e opposizione, hanno chiesto al ministro del Lavoro, Andrea Orlando, una “iniziativa risolutiva ed efficace da parte del Governo e del suo ministero, affinché i lavoratori di pubblica utilità (LPU) calabresi siano equiparati a quelli socialmente utili (LSU), e possano accedere ai fondi nazionali stanziati per le stabilizzazioni. In particolare, in una lettera inviata al ministro sono stati riepilogati i passaggi normativi che negli anni hanno interessato questa delicata vertenza, che riguarda una forza lavoro imprescindibile e preziosa per le pubbliche amministrazioni calabresi”. La lettera è stata sottoscritta da Fabio Auddino, Elisabetta Barbuto, Enza Bruno Bossio, Fulvia Caligiuri, Francesco Cannizzaro, Giuseppe D’Ippolito, Wanda Ferro, Domenico Furgiuele, Giuseppe Mangialavori, Ernesto Magorno, Alessandro Melicchio, Massimo Misiti, Roberto Occhiuto, Anna Laura Orrico, Paolo Parentela, Marco Siclari, Elisa Scutellà, Nico Stumpo, Riccardo Tucci, Antonio Viscomi e Silvia Vono. “Sono state ripercorse – è detto nel testo – le diverse tappe che hanno sancito un percorso che partiva come unico per gli LSU e LPU della prima stabilizzazione del 2008. Successivamente, per gli altri, la lunga precarietà è stata superata dal 2015 attraverso contratti a tempo determinato, fino ad arrivare alla tanto agognata stabilizzazione. Permane però ancora una oggettiva condizione di disparità dal momento che gli LPU ad oggi sono esclusi dall’accesso ai fondi nazionali”. “Da qui la necessità e l’urgenza, anche sulla base di una intesa con l’assessore regionale al lavoro della Calabria – riporta ancora il testo – di ripristinare l’equiparazione degli LPU agli LSU, non solo per coerenza normativa, ma per superare una condizione anomala, soprattutto in termini di riconoscimento dei diritti, di ore lavorative e, quindi, di una retribuzione dignitosa di dipendenti pubblici”.
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