Ho appena votato contro Italicum. Enzo Lattuca ha motivato con grande forza e competenza questo voto. No al Parlamento di nominati.
Dal voto di oggi, infatti, emerge chiaramente un dissenso crescente, che nel solo PD si attesta intorno a sessanta deputati. A questo bisogna aggiungere che la legge è stata approvata senza dibattito, e che inoltre, prevede più del 70 per cento di nominati. E se passano le riforme al Senato ci sarà la totalità dei nominati. Insomma: il metodo con cui è passato l’Italicum era e resta fortemente discutibile. In buona sostanza con questa legge il prossimo Parlamento sarà scelto dai cittadini solo per il 20 cento
A questo bisogna aggiungere un altro dato: quello che è successo oggi renderà di certo più complicata la discussione al Senato, perché la scelta della fiducia alla Camera è avvenuta con una sfiducia implicita nei confronti del Senato stesso, dove, è stato detto, tutto si sarebbe impantanato. Il voto di oggi, infine, dimostra che i 50 firmatari del documento favorevole alla fiducia semplicemente non esistono. O si sono spostati su un’altra posizione, oppure era una bufala.
Insomma, visto che l’Italicum entra in vigore nel luglio del 2016, Renzi ha l’occasione di compiere un atto di responsabilità e di ricercare una maggioranza più ampia per una correzione della legge. Tenga a mente che nessuno della minoranza ha messo in discussione il governo in quanto tale: questo è, e resta il nostro governo. Matteo Renzi riprenda in mano l’Italicum e punti a una maggioranza più ampia. Non si accontenti di questi numeri. Faccia le riforme con il consenso.
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