Reddito minimo. Il 30 giugno un seminario alla Camera promosso da “Libera”.

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Prove d’intesa tra Pd e Cinque Stelle con la supervisione di Don Luigi Ciotti.
Intervista all’Agenzia Dire.

(DIRE) Roma, 24 giugno – Il Presidente di Libera mette insieme le diverse anime politiche favorevoli ì all’introduzione di una misura universale di inclusione sociale. Reddito minimo garantito per la Sinistra riformista. Reddito di cittadinanza per i cinque stelle. Reddito di dignità per Libera: al di là dei nomi, l’intesa nella sostanza procede su una base comune e avrà un primo momento di sintesi il 30 giugno alla Camera dei Deputati.
Don Ciotti parteciperà a un seminario con Enza Bruno Bossio e Cecilia Guerra del PD – Sinistra riformista, Pippo Civati di Possibile, Arturo Scotto e Loredana De Petris di SEL, Alessandro Di Battista e Nunzia Catalfo dei Cinque Stelle. Presenti anche protagonisti dell’associazionismo come Riccardo Laterza di Rete della Conoscenza; Stefano Iandiorio di Cilap; Elena Monticelli di Act; Mapi Pizzolante di rete Tilt.
Enza Bruno Bossio, deputata del PD che ha promosso il progetto di legge del partito sul reddito minimo garantito ed ha dato nuovo impulso al dibattito sul tema, spiega all’agenzia Dire che: “finalmente si sta creando una base comune di discussione. Anche coi Cinque Stelle. Al di là delle diverse denominazioni, siamo tutti d’accordo sul fatto che si tratti di misure condizionate, legate cioè a determinate condizioni sociali e lavorative.
Distanze permangono forse solo in relazione alla copertura: il M5s parla di un fabbisogno di 17 miliardi, noi, che proponiamo una diversa strutturazione del welfare esistente, stimiamo la necessità di risorse aggiuntive per 7-8 miliardi. Ma una volta che siamo tutti intorno a un tavolo, sono differenze che possono essere chiarite”.
Il tema del nuovo welfare è il tratto distintivo della proposta di Sinistra riformista.
“Noi proponiamo il passaggio – spiega Enza Bruno Bossio- dal welfare per pochi ad un welfare davvero universalistico. Allo stato una persona su quattro in Italia può accedere ai diversi strumenti di copertura sociale. Quando pensiamo a un welfare universalistico manteniamo il collegamento con il lavoro, inteso anche come prospettiva di vita. Anche su questo con i Cinque Stelle possiamo arrivare a una sintesi. Del resto in Europa sono gli stessi jobs center a gestire le misure di inclusione sociale”.
Resta la distanza con il governo, espressa di recente da Matteo Renzi.
“Bisogna fare attenzione. Renzi- osserva ancora Enza Bruno Bossio- ha detto che il reddito di cittadinanza a suo parere è incostituzionale. Ma il riferimento è al principio per cui si può avere un reddito indipendentemente dal lavoro, mentre in tutte le proposte in campo il lavoro resta centrale. Anche nella proposta dei Cinque Stelle. D’altro canto, il ministro Giuliano Poletti ha manifestato una disponibilità reale, prima a Cosenza, dove era ospite di un nostro seminario, poi, in un recente seminario, a Palermo. Non a caso la Sicilia, con una decisione della giunta, e la Calabria, con una determinazione consiliare, si sono espresse a favore. L’impressione è che si stia innescando un moto di opinione pubblica favorevole, di cui è espressione significativa il protagonismo delle associazioni, con in prima linea Luigi Ciotti e Libera. Quanto alla politica, a noi tocca avviare la discussione. E lo si può fare al Senato, in Commissione Lavoro. Lì possono esserci le condizioni per cominciare a realizzare intese su un testo comune e procedere”.

RASSEGNA STAMPA
Dire del 24 giugno 2015
Dire del 24 giugno 2015 2

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