La condizione del migrante VS il reato di clandestinità. #DialoghiMigranti

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Non parlerò come parlamentare,
vi racconterò la mia esperienza.
Mettere insieme i diritti sociali con quelli democratici “liberali” è la cosa più complicata.
La redistribuzione della ricchezza deve essere anche di ricchezza sociale.
L’abolizione del reato di clandestinità va di pari passo con l’ampliarsi del riconoscimento dei diritti, il problema in questo caso è che passa troppo tempo tra quando si fanno le leggi e quando si attuano le cose che si decidono con quelle leggi.
Noi non dobbiamo essere accoglienti solo perché siamo umani, ma anche perché viviamo in un mondo che ammette che il diritto all’esistenza dignitosa sia un diritto per tutti.
I giovani sanno che questo mondo non ha più i confini e il dovere di accoglienza è oggi priorità del governo.
Manca l’informazione che possa permettere a chi arriva di conoscere a pieno i diritti di cui godono.
Il tema principale è il regolamento Dublino.
Vi è necessità di modifica perché l’Europa non può essere altruista a fasi alterne.
Noi siamo un paese che nonostante tutto accoglie.
Il problema è: come riusciamo a cambiare le regole europee?
Propongo:
-Obbligo di gratuito patrocinio in caso di ricorso;
-Necessità di crescita del numero di comuni ospitanti gli SPRAR.
I giovani possono essere portatori di una doppia battaglia per chiudere i CIE (e i CARA) e diffondere gli SPRAR (i cui bandi per i comuni oggi vanno deserti per circa la metà), i quali rappresentano la nostra idea di accoglienza.
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