Sono orgogliosa che il 1 luglio Cosenza ospiti il Gay pride, terza città calabrese dopo Reggio e Tropea.
Sono inoltre felice che sarà la mia collega di partito Monica Cirinnà a far da madrina all’evento.
Voglio infine ringraziare l’Unical per la giornata che ha voluto dedicare alla cultura dei diritti con il convegno di domani.
Gli eventi programmati rappresentano il giusto riconoscimento all’importante vittoria ottenuta dalle associazioni che da anni si battono in città e nella regione per i diritti LGBT e che il 1 luglio vedranno in parte riconosciuti i loro sforzi. E’ proprio a loro che va il plauso più grande !
Parafrasando il nostro segretario Matteo Renzi in assemblea nazionale Pd questa mattina: i diritti non si contano, così come non si conta il numero di persone i cui diritti sono stati finalmente riconosciuti.
Diritti che oggi sono garantiti grazie alla legge sulle unioni civili fortemente voluta dal Pd e che sono fiera di aver contribuito a sostenere con il mio voto.
Leggendo i dati oggi a nostra disposizione, a un anno dall’approvazione della legge, il sud risulta essere la parte di Italia dove si registrano meno unioni di persone dello stesso sesso e ciò è probabilmente dovuto al timore di ripercussioni sul lavoro e sulla vita sociale.
Proprio per questo è importante la celebrazione del Gay pride qui in Calabria e a Cosenza: è infatti necessario tenere sempre alta l’attenzione sulla rivendicazione dei diritti civili anche quando un traguardo sembra essere stato incontestabilmente raggiunto affinché entri nel vissuto quotidiano di tutti.
Il Gay pride non è solo un’espressione di gioia e di libertà, ma anche di liberazione e quindi domanda di normalità, è un modo per non abbassare la guardia perché situazioni limite come quella cecena sono tuttora fatti di cronaca quotidiana.
Il Partito democratico ha fatto fare un balzo in avanti al paese sulla strada dei diritti civili, il governo Renzi ha spinto con forza per mettere a regime velocemente le nuove unioni rendendole compatibili alla legislazione vigente, emanando i decreti legislativi attuativi in tempi brevissimi.
Mi auguro che la prossima legislatura apporti gli ulteriori miglioramenti alla legislazione in materia ma nel frattempo i comuni non perdano l’occasione di fare la loro parte impegnandosi in una campagna di informazione che non solo renda conoscibili e accessibili i passaggi per realizzare l’unione civile, ma che promuova, al contempo, la cultura dell’accettazione dei matrimoni fra persone dello stesso sesso nella propria comunità.
RASSEGNA STAMPA
Dire.it
Ansa del 7 maggio 2017
Gazzetta del Sud dell’8 maggio 2017 Gay Pride
Il Quotidiano dell’8 maggio 2017 Gay Pride