Intervento nel panel “Il lavoro nell’era digitale – Politiche del lavoro per la gestione del cambiamento” a #EYCapri
(Dall’Agenzia DIre) – Capri (Napoli), 5 ott. – “Non saranno i robot a rubarci il lavoro, ma un’istruzione insufficiente: solo se sapremo cogliere queste sfide, garantiremo ai giovani di domani un futuro ricco di opportunità e possibilità”. Di conseguenza, “investire nel sistema dell’istruzione, e nella ricerca, lavorare per evitare il problema italiano del divario fra le competenze possedute da aspiranti lavoratori e quelle invece richieste dalle aziende, puntando sulle competenze digitali e sul pensiero computazionale per colmare finalmente il gap tra l’Italia e gli altri Stati occidentali. Se da un lato vi sono tutta una serie di passaggi fondamentali che il Governo ha messo in atto (basti pensare al Piano Banda ultra larga (Bul), a Industria 4.0, alla Strategia per la Crescita Digitale), dall’altro vi e’ un intervento necessario e non più rinviabile, quello in competenze digitali”. Lo dice Enza Bruno Bossio, deputata Pd membro della commissione Trasporti, Poste e Telecomunicazioni della Camera, della Commissione parlamentare di inchiesta sul fenomeno delle mafie e della Commissione parlamentare d’inchiesta su innovazione e digitalizzazione della Pubblica amministrazione, intervenendo all’EY Capri digital summit. “Arriviamo in ritardo ma siamo arrivati”, aggiunge Bruno Bossio, ad esempio “sul piano Bul eravamo all’anno zero e oggi ci sono alcune realtà, alcune regioni, soprattutto meridionali, che sono arrivate a quasi il 70% di copertura”.
Che sia necessario intervenire sul rafforzamento delle competenze digitali “ce lo ha ricordato anche oggi l’Ocse nei dati del suo Rapporto sulle competenze dei nostri laureati- continua la deputata Pd- il nostro scopo deve essere quello di riportare linearità tra le richieste del mercato e l’offerta del nostro sistema d’istruzione, investendo in un Paese con una cultura all digital”. E l’Ocse parla proprio di “una specie di circolo vizioso, in Italia, fatto di basso livello delle competenze e scarsa capacita’ delle imprese di richiedere quel livello di competenza”. Il lavoro del Governo attraverso il Piano Scuola Digitale è “un primo passo, ma occorre fare di più”. Solo così, prosegue, “saremo pronti ad un futuro di smart working, investendo nell’alta formazione aziendale e nelle possibilita’ che la tecnologia ci darà”, perché si verificano casi in cui aziende non assumono proprio per carenze su questi punti di elementi anche ad alto livello di specializzazione e formazione. “Nel Mezzogiorno- riferisce Bruno Bossio- ci sono aziende innovative che richiedono capacità particolari e anche gli ingegneri non hanno, spesso, le capacità richieste per specifiche esigenze”. Tutto ciò ci dice che “quello che manca ed e’ necessario e’ far crescere una cultura digitale nel nostro Paese”, prosegue la deputata dem, “a livello generale e a livello anche verticale”. Cio’ detto, conclude, “mi auguro si potrà, già dalla prossima Legge di Stabilità, andare oltre gli ammortamenti e superammortamenti su Industria 4.0 intervenendo, per esempio, con credito di imposta anche rispetto alla ricerca e sviluppo e alla formazione. Perché anche all’interno delle imprese questo e’ un tema importante”. (Ran/Dire) 20:09 05-10-17 NNNN
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Il Mattino del 6 ottobre 2017
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Nova del 31 ottobre 2017
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