In questi anni abbiamo prodotto fatti concreti.
Ne sono la prova i 90 milioni di euro attivati grazie all’azione del governo nazionale e del governo regionale PD e che ci auguriamo possano essere gestiti dai diversi soggetti istituzionali, secondo il modello dell’Urban Center. Questo avevamo immaginato insieme agli ordini professionali, quando cominciò l’emergenza crolli nel Centro Storico, su cui una interpellanza urgente targata deputati PD, aveva acceso i fari chiedendo la dichiarazione dello stato di emergenza.
La nostra dunque è sempre stata una visione tesa a valorizzare il ruolo degli ordini professionali del territorio nell’ottica della programmazione e dell’intervento “dal basso”.
La programmazione e la gestione degli interventi resi ora possibili dagli investimenti attivati e di cui è cominciata la spesa in questi mesi (e i nostri comuni lo sanno bene) per il contenimento del dissesto idrogeologico e del rischio sismico, per la depurazione, per l’edilizia scolastica, per le infrastrutture, per le ferrovie, sono il frutto del Patto per la Calabria sottoscritto da Matteo Renzi e da Mario Oliverio nel 2016.
Altro che “annuncite” da campagna elettorale !
È evidente che tutta questa massa di risorse, unita al fatto che per la prima volta la Calabria è prima nella spesa dei fondi europei, rappresenti una grande opportunità per creare lavoro qualificato con effetti positivi sull’intera economia regionale.
Io credo che questo lavoro ci debba essere riconosciuto pur nella consapevolezza che molto resta ancora da fare. Un lavoro che sarebbe dannoso interrompere.
In questo quadro vale l’esempio di un’altra importante innovazione introdotta dai governi del PD, l’equo compenso: come gli stessi ordini hanno sottolineato, occorre intervenire con ulteriori norme al fine di evitare furbizie e aggiramenti. Ma ciò non può far dimenticare che oggi questo strumento c’è e ad averlo fatto diventare legge è stato il governo del PD.
RASSEGNA STAMPA
