A poche ore dall’allontanamento di Mimmo Lucano da Riace per via della decisione del Tribunale del Riesame, non ci spetta e non ci interessa commentare le scelte della magistratura.
Quel che, invece, diventa un dovere morale – soprattutto difronte all’incaute affermazioni del ministro Salvini – è chiarire ancora e una volta che in ballo vi è una visione del mondo. Riace è un esempio di accoglienza e di integrazione e soprattutto un modello di sviluppo umano: in quel piccolo paesino della Calabria la convivenza pacifica si è realizzata; lì funzionano le scuole e i servizi per italiani e stranieri; lì – nel cuore della Locride dominata dalle mafie – la criminalità è stata messa alla porta attraverso una nuova economia virtuosa fondata sui diritti umani e sul rispetto del diverso; lì non si discriminano i bambini a mensa in base al colore della pelle. E caro ministro Salvini, capiamo bene che preferisci assegnare la medaglia d’eroe al sindaco di Lodi e non a Mimmo Lucano, ma noi non lasceremo mai che questo Paese si trasformi in una prigione d’odio e di risentimento, in cui in una sorta di darwinismo sociale i più forti prevaricano i più deboli. No, non lo permetteremo mai.
RASSEGNA STAMPA