Oggi in Aula la discussione del disegno di legge: S. 840 – Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 4 ottobre 2018, n. 113, recante disposizioni urgenti in materia di protezione internazionale e immigrazione, sicurezza pubblica, nonché misure per la funzionalità del Ministero dell’interno e l’organizzazione e il funzionamento dell’Agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata. Delega al Governo in materia di riordino dei ruoli e delle carriere del personale delle Forze di polizia e delle Forze armate (Approvato dal Senato). (C. 1346)
IL VIDEO
Qui di seguito il testo integrale del mio intervento:
Sig. Presidente onorevoli colleghe e colleghi
Vorrei partire da una intervista, fatta su la rivista Internazionale, ovviamente prima del 4 marzo, dal relatore della maggioranza, on. Giuseppe Brescia del Movimento 5 Stelle:
“I rimpatri che si riescono a effettuare sono solo il 10 o 15 per cento di quelli previsti, aumentarli è impossibile…
Nel caso degli irregolari il costo è anche sociale, perché le persone che non hanno documenti vanno a finire nelle mani della criminalità organizzata o diventano schiavi moderni in mano a dei caporali senza scrupoli nelle nostre campagne”
Potrei sottoscrivere integralmente questa dichiarazione del 28 febbraio 2018, qualche giorno prima della data dell’elezioni politiche, quelle elezioni politiche in cui è stato promesso tutto e il contrario di tutto
Bene, anzi male!
Non solo non c’è niente di quello che prometteva l’on. Brescia nel testo di questo decreto che oggi andiamo a discutere senza avere avuto, come hanno ben spiegato il nostro capogruppo Migliore, dall’on. Fiano e dall’on. Magi, senza avere avuto la possibilità parlamentare di modificarlo, ma peggio il cosiddetto Decreto sicurezza che, come spero poter dimostrare, di sicurezza ne garantisce ben poca, viola diritti umani costituzionalmente garantiti e amplifica e aggrava i problemi dell’accoglienza nel nostro paese.
Ma quello che colpisce di questo decreto in-Sicurezza è l’approccio negazionista di fronte al fenomeno delle migrazioni facendolo diventare un mero problema di ordine pubblico, mentre riguarda il futuro stesso dello sviluppo umano
Abbiamo smesso di citare Bauman (e anche questo è un segno dei tempi) e proprio per questo vorrei riprenderlo. Rileggere le parole di uomini come Bauman e Levi, in un momento così delicato per la vita democratica del nostro Paese, serve a ricordare, per evitarli, gli errori della Storia.
“E’ dall’inizio della modernità che alla porta dei popoli bussano profughi in fuga dalla bestialità delle guerre e dei dispotismi o dalla ferocia di una vita la cui unica prospettiva è la fame. Per chi vive dietro quella porta i profughi sono sempre stati stranieri. Solo che oggi è stato scatenato un vero e proprio attacco di ‘panico morale’, il timore che un qualche male minacci il benessere della società. Quei nomadi – non per scelta, ma per il verdetto di un destino inclemente – ci ricordano in modo irritante, esasperante e raccapricciante quanto vulnerabile sia la nostra posizione nella società e fragile il nostro benessere.”
Oggi in Italia sono cinquecentomila gli immigrati “invisibili”.
Su questo punto la propaganda leghista ha cercato di far passare come slogan elettorale che la colpa sia stata del Pd.
Se fosse vero sarebbe facile la soluzione oggi che il Pd non è al governo. E con il governo gialloverde del cambiamento e con il decreto Salvini già vigente i rimpatri dovrebbero essere diminuiti? O no? Poco tempo? Troppo facile. Nelle fake news elettorali si è ripetuto che sarebbe stato fatto in pochi mesi. Infatti come in pochi mesi sono diminuite le accise su i carburanti!
Ma gli irregolari non solo non sono diminuiti ma molti esperti (Ispi) hanno calcolato che il decreto insicurezza potrebbe produrre 140mila ulteriori nuovi invisibili nel corso dei prossimi due anni.
Perché: Non solo perché come diceva l’ineffabile Brescia, che oggi accetta lo scambio politico dei suoi capi, i rimpatri sbandierati da Salvini sono, di fatto, impraticabili.
Infatti una stima di Open Migration sui dati forniti da Frontex, «Un rimpatrio può costare tra 6.000 e 8.000 euro a migrante. Per rimpatriare 600.000 irregolari servirebbero tra i 3 miliardi e mezzo e i 5 miliardi, ma la legge ne mette in campo 1.500.000 per ognuno dei prossimi due anni, ed è alto il rischio di non riuscire a riportarli indietro in assenza dell’accordo con i Paesi di provenienza.
Ma il motivo più concreto
È la eliminazione della protezione umanitaria che diminuisce il numero dei permessi di soggiorno ed avrà l’effetto immediato di aumentare il numero di coloro che sono costretti a vagare per l’Italia come cillegali
Sarà, così, certamente più elevato il rischio di insicurezza sociale per tutti, anche per quegli italiani nel nome dei quali ci di riempie la bocca senza nessun atto concreto di sicurezza .
Dunque nessun effetto di dimunzione basata solo su rimpatri impraticabili e lesione grave dei diritti umani basilari con la eliminazione della protezione umanitaria
Ma non basta: Il decreto Insicurezza introduce un altro macroscopico elemento peggiorativo di una situazione già complessa e difficile:
la impossibilità, per i richiedenti asilo, di essere ospitati dagli SPRAR (Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati) ovvero nei centri pubblici comunali di accoglienza. Qual è la differenza. Non ci facciamo infastidire dalle sigle.
Gli SPRAR sono gestiti dai comuni, accedono ai finanziamenti attraverso bandi pubblici e organizzano l’accoglienza attraverso il lavoro di personale locale italiano qualificato favorendo, in questo modo, un indotto economico che ha evidenti ricadute occupazionali per il territorio, con un investimento complessivo intorno ai 600-800 milioni all’anno, hanno funzionato da volano sia per riattivare economie locali in crisi, sia per rivitalizzare imprese e servizi sociali»
I CAS (Centri di Accoglienza Straordinari) ma soprattutto i grandi centri come i CARA sono, invece, gestiti dalle Prefetture e affidati direttamente ai privati e sono spesso allocati presso alberghi gestiti da personaggi con pochi scrupoli.
Un’altra narrazione fasulla, un’altra fake news leghista
Dobbiamo cacciare gli immigrati dagli alberghi 5 stelle!
Con questo decreto avviene direttamente il contrario: Altro che basta alberghi a 5 stelle per gli immigrati (evidentemente vittime di questo malaffare come dimostra la vicenda del CARA di Crotone) ma attraverso questo decreto si accresce il business sulla pelle degli immigrati .
È evidente l’inganno di Salvini : cancella spesa sociale e aumenta il business a favore dei privati.
Ci sono state alcune risposte, parziali, forse autarchiche, ma coraggiose che hanno cercato di dare risposte a questi problemi e che invece vorrebbero rappresentare come malfattori o fuorilegge
Il sindaco Mimmo Lucano a Riace o Don Biancalani a Pistoia o Don Vittorio Bernardi a Roma ( che accoglie in parrocchia a San Giovanni sulla Prenestina) che hanno cercato far prevalere il diritto umano sul reato di clandestinità per evitare che queti invisibili possano essere attratti dai gironi infernali delle tendopoli di San Ferdinando o delle stazioni ferroviarie di Napoli, Roma, Milano , o in posti come l’ex fabbrica nel quartiere San Lorenzo a Roma.
Per non parlare della criminalizzazione delle ONG, così come denunciato dagli alti rappresentati dell’ONU
“preoccupati per le continue campagne diffamatorie contro le organizzazioni della società civile impegnate in operazioni di ricerca e salvataggio nel Mediterraneo, così come la criminalizzazione del lavoro dei difensori dei diritti dei migranti, che sono diventati più diffusi in Italia”.
Il governo italiano, tra gli altri, ha reso quasi impossibile per le navi delle ONG continuare a salvare i migranti nel Mar Mediterraneo, accusano gli esperti. Ciò ha portato a più migranti che affogano o scompaiono. “Salvare vite non è un crimine. Proteggere la dignità umana non è un crimine. Atti di solidarietà e umanità non dovrebbero essere perseguiti ”
Allora che si fa? A me sembrava saggio approvare gli emendamenti 1…58. Magi e 1..01..Bruno BOSSIO che proponevano una saggia e responsabile ipotesi di una sanatoria sulle esistenze.
Infatti considerato che
attualmente in Italia non esiste un modo per regolarizzare la posizione degli oltre 500.00 immigrati che pur avendo ottenuto il diniego dalla Commissione Territoriale e il rigetto del ricorso avverso il diniego, dalla Sezione del Tribunale competente per le questioni inerenti l’immigrazione, permangono presenti sul territorio nazionale;
La condizione di irregolarità aumenta in maniera considerevole il numero dei lavoratori in nero che nella maggior parte dei casi vengono utilizzati e sfruttati, soprattuto in campo agricolo
Nonostante i vigenti Accordi bilaterali di rimpatrio atti a favorirne l’aumento promesso dal Decreto, allo stato attuale, non consente di stabilire con certezza quando e come questa, peraltro onerosa procedura, possa avere inizio
Permanendo sul territorio nazionale in condizione di irregolarità i migranti favoriscono l’aumento del lavoro nero a discapito di quello regolare e non essendo titolari di diritti e di doveri, in sostanza invisibili agli occhi dello Stato, si trovano sospinti loro malgrado verso una condizione illegalità di dettata dalla necessita di sopravvivere;
Tale condizione di illegalità spinge nelle mani della criminalità gli stranieri, anche per il basso costo della manodopera che spesso non viene neanche corrisposta, o induce gli stessi a delinquere per potere sopravvivere, generando una sensazione di insicurezza diffusa nel paese;
Ritenendo che l’emersione e la regolarizzazione dei cittadini stranieri presenti in Italia ma attualmente privi di titolo di soggiorno possa comportare notevoli benefici anche economici allo Stato, diminuendo peraltro il fenomeno del lavoro nero attualmente fuori controllo e generando nuove entrate fiscali,
Vorremmo a questo punto chiedere soprattutto il Governo a valutare l’opportunità di emanare un provvedimento straordinario di carattere umanitario relativo alla concessione di un permesso di soggiorno temporaneo per gli stranieri emigrati per motivi economici attualmente presenti sul territorio nazionale, alla data di entrata in vigore del presente decreto, cui è stata rigettata la richiesta di protezione internazionale o sussidiaria, nel caso in cui conseguano che, entro il termine di sei mesi dalla data di entrata in vigore del presente decreto, il futuro datore di lavoro presenti per essi dichiarazione di volontà di assunzione mediante regolare contratto di lavoro attraverso apposito modulo presso lo Sportello Unico per l’Immigrazione della Prefettura, possono ottenere un permesso di soggiorno valido per la durata del contratto di lavoro.
Non possiamo trasformare ogni problema sociale in un problema di ordine pubblico,
la sicurezza è possibile senza negazionismo, senza muri, ma integrando e accogliendo con un punto di partenza: restando umani, sempre
Oggi sembra che la vostra narrazione sia vincente: io voglio rispondervi con le parole di“
Nelson Mandela:
Il vero vincitore, quello che va oltre la cronaca e i social “ il vero vincitore -diceva Mandela- è il sognatore che non si è arreso” E la sua vita sono un modello e un simbolo per tutti noi e il nostro sogno è che, nonostante questi momenti bui, la vita delle persone dovrà continuare a venire prima di ogni cosa.
L’emendamento da me citato nell’intervento qui
Nb: l’emendamento è stato annullato dal voto di fiducia si tramuterà in Odg