Il vicepremier Di Maio e i Cinque Stelle hanno risolto il problema della propaganda. Ormai non serve più neppure che la Casaleggio Associati pro duca video ad hoc per le pagine social del ministro del Lavoro, dato che lui utilizza direttamente i video di un Tg1 completamente asservito al governo. L’esempio lampante è l’ultimo servizio sull’Abruzzo, che è in piena campagna elettorale per le regionali, in cui si decanta la generosità dei grillini per la presunta restituzione di parte del loro stipendio. Un’operazione di marketing mediatico, confezionata dal principale organo di informazione della televisione pubblica. Ciò che sta avvenendo con la Rai è inaccettabile, specialmente per chi sosteneva che la televisione pubblica andasse liberata dai partiti. Altro che liberazione, qui siamo davanti ad un’occupazione di stampo militare.
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