Nuovo Governo, nuovo corso per la sanità
Il nuovo Governo ha giurato ed è entrato nel pieno delle sue funzioni. Per il nuovo esecutivo la Calabria, con le sue emergenze ma anche con le sue potenzialità di crescita, è un primo banco di prova, per valutare la capacità di imprimere una svolta rispetto alla esperienza precedente.Intanto, non può passare inosservata la sostituzione del ministro alla Salute: di per sé è un segnale di forte discontinuità.In particolare per la Calabria è da interpretarsi come la bocciatura del Decreto Sanità.Un decreto convertito in legge nonostante i limiti di costituzionalità e che oggi va valutato anche per i pesanti effetti che sta generando per la sua inapplicabilitá.
Il decreto Calabria va abolito
Ora bisogna voltare pagina ed operare rapidamente per cancellare un decreto che è stato concepito solo per espropriare la Regione delle poche e residuali competenze che poteva esercitare dal momento che la responsabilità della gestione della sanità in Calabria era stata affidata al Commissario di Governo da oltre un decennio. Oggi, il nuovo Governo non può fare finta di non vedere e, oltre a porre rimedio agli effetti del fallimento della gestione commissariale, dovrà tempestivamente fronteggiare i danni devastanti che si vanno manifestando in questi giorni dovuti alle norme assurde di questo provvedimento.Non c’è tempo da perdere, perché in alcune aree si è andati oltre la mancanza di garanzia dei livelli essenziali di assistenza e si sta andando addirittura verso la chiusura di servizi ospedalieri e di assistenza territoriale di primaria necessità