BENTORNATO AMEDEO !

Il mio saluto ad Amedeo Ricucci tornato a Cetraro dopo la sua liberazione
Four Italian journalists kidnapped in Syria freed
E’ con grande rammarico che oggi non posso adempiere alla promessa fatta alla famiglia di Amedeo Ricucci di tornare qui a festeggiare la sua liberazione insieme a tutta la comunità cetrarese.
Consideravo questa promessa un vero e proprio impegno affettivo dopo i giorni passati a seguire, in contatto con il Ministero degli Esteri e con i suoi familiari, le fasi del drammatico rapimento di Amedeo e dei suoi colleghi.
La decisiva e risolutiva (mi auguro) votazione odierna del Presidente della Repubblica, mi tiene lontana da Cetraro e da voi questa sera, però non voglio farvi mancare il mio sentimento di vicinanza e di affetto in questo momento di gioia.
Penso che tutti quanti noi dobbiamo essere orgogliosi di Amedeo, che onora la sua comunità, la Calabria e l’Italia intera svolgendo un lavoro difficile, pericoloso e, nello stesso tempo, fondamentale.
E’ grazie a persone come Amedeo e i suoi colleghi che l’opinione pubblica ha potuto conoscere la drammaticità di conflitti come quello siriano dove si consumano quotidianamente e senza riflettori, stragi orribili. E’ grazie al lavoro di uomini come Amedeo che forse sarà possibile scuotere l’inerzia della comunità internazionale verso tutti i conflitti “dimenticati”.
Ciò che Amedeo fa, dunque, è qualcosa di più di un lavoro, è una forma alta di impegno civile, perseguito anche a rischio della propria vita, con grande equilibrio e professionalità, qualità di cui questo Paese, lasciatemelo dire, in questo momento mostra di avere più che mai grande bisogno.
Per quanto mi riguarda oggi non mi resta che fare a tutti voi i miei auguri più sinceri, rinnovando la mia disponibilità a rivederci nei prossimi giorni per continuare a festeggiare e continuare a ripetere “bentornato, Amedeo”.

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