La sanità terreno di prova per il futuro del centrosinistra calabrese.

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Il mio intervento al convegno di San Marco Argentano sulla sanità nella Valle dell’Esaro.

Credo che sulla sanità il PD ed il centrosinistra si giocano gran parte del proprio futuro come coalizione di governo per la Calabria.
Dico questo perché, pur avendo commesso molti errori nella nostra passata esperienza di governo alla Regione e segnatamente nel settore della sanità, non è possibile rappresentare uno scenario in cui tutti i gatti sono bigi.
Non può farlo certamente Scopelliti a cui va addebitata la responsabilità primaria di avere disegnato, lui unico responsabile nel ruolo di Commissario per l’attuazione del piano di rientro dal deficit, una sanità che ha aumentato i costi ed ha tagliato i livelli minimi di assistenza.
Il caso dell’ospedale di San Marco Argentano è, in questo senso, emblematico: questo nosocomio non offre più servizi sanitari ad un territorio che oggi è privato, nei fatti, del diritto costituzionale alla salute, ma è rimasto lì a produrre costi che comunque gravano sulle tasche dei contribuenti calabresi.
Contribuenti che continuano a pagare le tasse più alte d’Italia e che oggi sono costretti, soprattutto per alcune patologie, a ricorrere alla emigrazione sanitaria, che è un altro dei fattori che continua a far lievitare i costi.
Perché paradossalmente i tagli lineari che Scopelliti ha effettuato (anche, bisogna dirlo, con una forte dose di strabismo territoriale rispetto a territori di suo “diretto” interesse come alcuni nella Provincia di Reggio) hanno avuto l’effetto contrario proprio sulla lievitazione della spesa sanitaria.
Un servizio non fornito, alla lunga, finisce per costare molto di più di un servizio effettuato invece regolarmente con efficienza ed efficacia.
Ma il centrodestra calabrese ha anche più forti e gravi responsabilità: ha fatto bene il consigliere regionale Carlo Guccione a ricordarci come nella ASP di Cosenza è attiva una commissione di accesso per verificare possibili infiltrazioni mafiose nella gestione della sanità. Una ASP che ha un bilancio di oltre un miliardo di euro, un mare di denaro che, lo sappiamo tutti, alimenta potentati politici che hanno nomi e cognomi.
Per questo il nostro partito e la coalizione di centrosinistra devono essere in grado di guardare avanti e riprendere una battaglia che, al dire il vero, avevamo avviato durante la campagna elettorale per le politiche del febbraio scorso e sulla quale, dopo le elezioni, abbiamo segnato il passo, vuoi anche per la disorganizzazione del PD calabrese che da tre anni non riesce a superare la fase del commissariamento.
E’ una battaglia che dobbiamo fare partendo dai territori, coinvolgendo i cittadini, mettendo in campo proposte e programmi, anche qui a San Marco, dove dobbiamo impegnarci per conquistare la guida del Comune.
Dicendo che noi vogliamo certamente una sanità che tagli gli sprechi e riduca i costi ma che nello stesso tempo garantisca i livelli minimi di assistenza, perché i cittadini dal Pollino allo Stretto hanno tutti diritto ad avere garantita la possibilità di curare la propria salute.
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