A Montalto, rimpasto di giunta o ricorso al TAR
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Dall’incontro di ieri “Parità: si può fare”, tenutosi presso la sede provinciale del PD sono state indicate le strade percorribili qualora Caracciolo non provveda ad adeguare la giunta comunale alla legge n. 56/2014 sulla parità di genere.
Si é tenuta ieri presso la federazione provinciale del PD di Cosenza, l’ incontro “Parità: si può fare” nel quale si è discusso di parità di genere, di scelte consapevoli e di giusta amministrazione della cosa pubblica.
Argomento cruciale dell’incontro, è stata la violazione nella quale è incorso il neo sindaco di Montalto Uffugo, avv. Pietro Caracciolo, che non ha operato nel rispetto della legge 56/2014 Del Rio, circa la presenza femminile nella misura del 40% nella formazione della giunta.
Incontro sulla parità di genere “Parità si può fare” – Alba Mazzotta, Enza Bruno Bossio, Maria Stella Ciarletta, Luigi Guglielmelli.
Donne determinate e competenti, coloro che durante l’incontro hanno illustrato situazioni e possibili soluzioni, rispetto alle problematiche in essere. L’avv. Alba Mazzotta, in rappresentanza dei Riformisti-PSE, Maria Stella Ciarletta, Consigliera regionale di parità e l’on. Enza Bruno Bossio, alla presenza anche del Segretario della Federazione Provinciale di Cosenza del Partito Democratico Luigi Guglielmelli, hanno esposto le difficoltà nelle quali incorre una intera comunità in casi come questo.
E’ ormai nota, la diffida ad opera della Consigliera di parità consegnata a Caracciolo nei giorni scorsi, affinché revochi la giunta secondo le norme di legge, dopo le sue “non convincenti” spiegazioni, affermando che “non vi erano nel territorio delle personalità capaci, nè disponibilità sufficienti a soddisfare la percentuale richiesta”.
«E’ un’offesa e un affronto alla vita sociale, culturale e civile di una collettività -ha dichiarato con forza e determinazione l’avv. Mazzotta durante l’incontro aggiungendo che- il caso sollevato del consigliere Ugo Gravina dei Riformisti-Pse non è un mero atto di opposizione politica perché il rispetto della legge non ha colore né lista elettorale, inoltre, escludere le donne dalle istituzioni, significa rompere la possibilità di far crescere una intera comunità, nella quale la donna per natura, ha un importantissimo ruolo educativo e culturale».
E poi ancora l’avv. Mazzotta ha sottolineato come «la città di Montalto Uffugo sia una realtà importante dell’area urbana e universitaria e quindi ricca di risorse umane di sesso femminile».
L’incontro tenutosi ieri, a ridosso della diffida inflitta a Caracciolo, sottolinea la solerzia, il tempismo, e il veloce riscontro avuto, nel contestare la violazione di legge. Le donne presenti all’incontro sono state tutte concordi nell’affermare che, “se non si può adempiere si deve motivare”, ma ciò che è stato rilevato dalla Consigliera di Parità e confermato durante l’incontro, è che nel caso specifico nessuna motivazione credibile é stata fornita.
A testimonianza che il problema non è comunque solo montaltese si è fatto l’esempio del comune di Matera, dove per la stessa inadempienza, il sindaco è convenuto nel reimpostare la giunta, ripristinando la “legalità”. Volendo, invece, fare un esempio opposto a quello materano e montaltese, nella vicina Rende, vi sono ben tre componenti di giunta di sesso femminile su sette, essendo la percentuale stata arrotondata per eccesso e non per difetto mentre a Montalto, città di oltre ventimila abitanti, vi è un solo assessore donna, per giunta esterno al territorio.
Maria Stella Ciarletta, ringraziando l’avv. Mazzotta per la perseveranza con quale ha seguito la vicenda, ha spiegato come siano tante, le giunte impugnate e le diffide in corso, perché «è importante agire sempre in caso di discriminazione politica o lavorativa. E dunque, se la costituzione dice che “deve esserci una parità” bisogna adeguarsi e basta».
La Consigliera di parità ha proseguito poi, spiegando come domandare ad un sindaco “il metodo utilizzato” per la determinazione della giunta é importantissimo, perché è proprio il “metodo usato” che fa la differenza, e perché tutte le procedure “trasparenti e meritocratiche” sono “antidiscriminazione”. «Non sempre il buonsenso, assiste i sindaci” – aggiunge Ciarletta». Certo è che anche a Montalto Uffugo, se non si provvederà al reimpasto, si farà ricorso al TAR, come è accaduto in tante altre realtà importanti.
La consigliera Ciarletta, ha lanciato anche una interessante proposta: quella di istituire una banca dati alla quale i comuni possano attingere, all’interno della quale si possano raccogliere le disponibilità e le competenze delle donne che aspirano a ruoli istituzionali, così da mettere a tacere ogni qualsiasi forma di slealtà decisionale.
Infine, l’intervento dell’On. Bruno Bossio ha concluso l’incontro, confermando e sostenendo le proposte e dichiarando di voler lavorare sulla legge per intervenire sulla gratuitá dei ricorsi e sottolineando poi l’impegno necessario per attuare fino in fondo tutte le norme antidiscriminazione.
Non ha parlato di “quote rosa” l’onorevole, ma della battaglia per la parità e per la protezione del tema culturale sostenendo come «manchi un movimento esterno di pressione su questi argomenti e sulle battaglie vere delle donne, e che è molto importante la norma “non discriminatoria”, affinché il “corpo della donna” stia “dentro” le istituzioni, inteso come presenza fisica della donna oltre che delle sue idee».
L’On. Bruno Bossio ha sposato l’idea della banca dati che toglierebbe dunque “gli alibi” a coloro che sostengono “non ci siano elementi validi in una comunità come quella di Montalto”.
Aggregazione, solidarietà, progetti e il rispetto della legalità, sono state per tutti i presenti all’incontro, le parole chiave, per una crescita collettiva di una comunità che veda nella cultura e nella parità, il suo migliore futuro.
RASSEGNA STAMPA
Il Quotidiano del 3 settembre 2014 p. 24